21 novembre 2017 07:40
Nel nostro paese sono oltre 4mila i contratti di rete d’impresa attivi, che coinvolgono oltre 19mila aziende. E chi ha scelto questo strumento introdotto sette anni fa per agevolare la collaborazione tra PMI può vantare performance aziendali superiori alla media in termini di crescita di addetti e fatturato, grazie anche alla capacità ad assorbire gli effetti della recessione, soprattutto tra il 2011 e il 2015.
A distanza di un anno dall’entrata in Rete, il vantaggio in termini di variazione di addetti dell’impresa è stato in media pari a +5,2 punti percentuali, che sale al +8,1% dopo due anni e al +11,2 % a tre anni di distanza. L’impatto sulla dinamica del fatturato è altrettanto significativa: per chi ha scelto questo strumento il giro d’affari è risultato superiore, rispetto alla media, del +7,4 % dopo un anno dall’ingresso in Rete, +6,6% dopo due anni e +14,4% dopo tre anni.
È quanto emerge dal rapporto “Reti d’impresa − Gli effetti del contratto di Rete sulla performance delle imprese” presentato ieri a Roma. La pubblicazione costituisce il risultato di un progetto di ricerca avviato nel 2014 da Istat e Centro Studi Confindustria e realizzato in collaborazione con RetImpresa.
Il vantaggio per chi è entrato in Rete - ricordano i ricercatori - non si è manifestato in un aumento del fatturato o dell’occupazione delle imprese in Rete bensì in un calo meno marcato di quanto sarebbe accaduto in assenza della Rete. In altri termini, il contratto di Rete ha contribuito a difendere fatturato e occupazione durante la più grave crisi economica degli ultimi 60 anni.
La Rete ha avuto un impatto positivo e crescente per manifattura, commercio e servizi, dal punto di vista settoriale; soprattutto al Centro e al Nord dal punto di vista territoriale. Del contratto di Rete hanno beneficiato le micro, le piccole e le grandi imprese; per le medie l’effetto è stato significativamente minore. Infine, dall’analisi emerge che il pieno sfruttamento dei vantaggi dell'adesione a una Rete ha richiesto alle imprese di raggiungere – prima di aggregarsi – livelli non trascurabili di efficienza produttiva.
Nel 2015 le imprese in Rete impiegavano 372mila addetti, generavano 89 miliardi di euro di fatturato e 20 miliardi di euro di valore aggiunto.
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