10 novembre 2017 08:01
Bio-on ha completato la costruzione dei due grandi fermentatori che saranno al centro del nuovo impianto per bioplastiche PHA (poliidrossialcanoati) da 1.000 tonnellate annue che l’azienda bolognese conta di avviare a metà dell’anno prossimo nel sito di Castel San Pietro Terme, in provincia di Bologna.
Alti 13 metri, con capacità di oltre 100mila litri, i due silos sono stati progettati dallo staff tecnico di Bio-on (Business Unit ENG) in collaborazione con RAF, il team interno di scienziati che ha sviluppato negli ultimi quattro anni i vari stadi di fermentazione aerobica.
“Sono orgoglioso di aver commissionato ad una azienda italiana la realizzazione di questi due grandi fermentatori, in particolare a tecnici estremamente capaci, in grado di realizzare apparecchiature innovative di grandi dimensioni. - commenta Marco Astorri, Presidente e CEO di Bio-on -. Questi fermentatori sono identici a quelli che saranno installati negli stabilimenti dei nostri licenziatari sparsi in tutto il mondo”. “L’Italia è ritenuta leader mondiale nello sviluppo di processi fermentativi e nel passato ha già contribuito efficacemente allo sviluppo di importanti antibiotici per la salvaguardia della salute delle persone negli anni passati - aggiunge -. Ridare vita a questa filiera industriale per produrre biopolimeri come il nostro PHAs è una grande opportunità per il mondo del lavoro in Italia. Il nostro successo si trasferirà a centinaia di persone che lavoreranno per costruire gli impianti che daranno forma al futuro della plastica”.
La bioraffineria di Castel San Pietro Terme sorgerà su un’area di 30.000 m2, di cui 3.700 coperti e 6.000 m2 edificabili, grazie ad un investimento di 20 milioni di euro. Quando entrerà in funzione, nella prima metà del 2018, avrà una capacità produttiva di 1.000 tonnellate all’anno espandibile a 2.000 t/a. L’azienda ha già iniziato la selezione dei 40 addetti che lavoreranno nell'impianto.
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