31 ottobre 2017 07:30
Tra le prime esperienze italiane di whistleblowing - segnalazione di situazioni illecite di cui si viene a conoscenza sul posto di lavoro - la piattaforma online “CambioPulito” è stata utilizzata, a cinque mesi dal lancio, per segnalare 122 situazioni di irregolarità e illegalità in un’ottantina di aziende, nella gestione degli pneumatici fuori uso: dalla vendita “in nero” all’evasione del contributo ambientale per il riciclo dei PFU.
Cinquanta segnalazioni sono state corredate da specifica documentazione, mentre sono 14 gli operatori commerciali che dovranno rendere conto di pratiche illegali di evasione dell’IVA all’acquisto di pneumatici o mancato versamento del contributo ambientale per la gestione dei PFU. Nei casi più gravi, gli elementi raccolti sulla piattaforma, dopo verifica preliminare, sono stati inoltrati al Comando Tutela Ambiente dell’Arma dei Carabinieri, per i necessari approfondimenti sulle diverse cause che portano alla generazione illegale di PFU.
COMBATTERE L’ILLEGALITÀ, “I risultati raggiunti in questi primi cinque mesi di gestione della piattaforma CambioPulito dimostrano l’efficacia del sistema di whistleblowing condiviso da tutte le realtà che hanno deciso di costituire l’Osservatorio sui flussi illegali di Pneumatici e PFU - commenta Enrico Fontana, coordinatore dell’Osservatorio -. Una assunzione di responsabilità, fatta su base volontaria, che costituisce un contributo prezioso in una situazione difficile, anche davanti ai ritardi di chi dovrebbe assicurare risposte istituzionali”.
La piattaforma CambioPulito, promossa dall’Osservatorio sui flussi illegali di Pneumatici e PFU, punta ad individuare un sottobosco di illegalità che genera ogni anno tra le 30 e le 40mila tonnellate di rifiuti da pneumatici che sono sconosciute al fisco e fuori dal target fissato dalla legge per il sistema nazionale di gestione, finanziato dai cittadini e dalle vendite regolari.
VENDITE ONLINE. In base alle segnalazioni, è merso che gran parte dei flussi irregolari sono generati dalle vendite online, prevalentemente da società e siti web registrati all’estero (soprattutto Germania, USA, Belgio) che introducono pneumatici poi destinati alla vendita su tutto il territorio nazionale con una dinamica che poi si salda con successive vendite in nero.
Il circuito B2B, cioè tra imprese e intermediari, è responsabile della maggior parte di questi flussi: attraverso sistemi di triangolazione tra produttori e intermediari esteri - sottolinea l'Osservatorio -, alcuni operatori commerciali esteri sistematicamente evadono IVA e contributo e attuano una concorrenza sleale verso le aziende in regola, rispetto alle quali sono in grado di proporre pneumatici con prezzi inferiori di circa il 20%.
ENTRANO DAL NORD E VANNO AL SUD. La geografia di tal dinamiche interessa un po’ tutta Italia: soprattutto dal Nord d’Italia - e in particolare dal Veneto -, avviene l’ingresso di grandi quantità di pneumatici con evasione dell’Iva e del contributo ambientale; un territorio che funge da snodo logistico con una forte concentrazione nelle province di Verona, Treviso e Vicenza. Oggetto di numerose segnalazioni anche le province di Novara e Torino in Piemonte, Como, Bergamo e Cremona in Lombardia.
Una volta entrate nel nostro territorio, le gomme trovano facili canali di commercializzazione soprattutto al Sud, toccando numerose regioni: la Campania (province di Napoli e Caserta le più colpite), la Puglia (le aree industriali di Foggia e Bari e la provincia di Brindisi), la Sicilia (nel catanese), la Calabria (Cosenza e Catanzaro), la Basilicata (zona industriale di Potenza).
COME FUNZIONA. Gestita da Legambiente, la piattaforma è accessibile alle aziende che effettuano i servizi per conto dei consorzi Ecopneus, EcoTyre e Greentire, ai soci Airp e Federpneus e agli operatori del mercato del ricambio aderenti a Confartigianato e CNA. Attraverso password di accesso dedicate alle diverse categorie, ciascun operatore ha la possibilità, in forma anonima e sicura, di effettuare una segnalazione di situazioni di irregolarità e illegalità di cui è stato testimone. Inoltre, il sistema consente di seguire l’iter di ciascuna segnalazione, presa in carico da Legambiente, che come unico gestore le filtra, le classifica e ne valuta l’attendibilità, con possibilità di richiedere ulteriori informazioni e chiarimenti ed eventualmente arrivare alla segnalazione alle Forze dell’Ordine in casi di particolare evidenza e gravità.
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