21 aprile 2017 11:56
Secondo le rilevazioni dell’associazione di filiera AIPE, Il mercato italiano del polistirene espanso sinterizzato (EPS, o airpop) ha chiuso il 2016 sugli stessi livelli dell’anno precedente, sia come consumo complessivo, sia in termini di suddivisione tra le diverse applicazioni. Un risultato che pur non essendo eclatante, viene giudicato positivamente dall’associazione: “il settore, nonostante la fase congiunturale, riesce a mantenere la propria posizione nei mercati di riferimento”, si legge nella nota che accompagna il rilevamento statistico.
Nel complesso, l’anno scorso sono state trasformate 116.000 tonnellate di EPS, lo stesso valore rilevato nel 2015. Il mercato è segmentato in tre macro-aree (blocchi, lastre e derivati, preformati e perle sfuse), ognuna ulteriormente ripartita in tre ambiti applicativi: edilizia, imballaggio, altri settori.
Blocchi, lastre e derivati valgono complessivamente 52.000 tonnellate. L’edilizia rappresenta la principale area di impiego di questi manufatti (39.000 tonnellate) utilizzati soprattutto nell’isolamento degli edifici, seguita dall’imballaggio con 12.000 tonnellate, mentre le altre applicazioni hanno un peso residuale (1.000 tonnellate). Rispetto al 2015, l’unica variazione riguarda l’edilizia, dove si registra un calo di 1.000 tonnellate.
Passando ai preformati, che valgono 59.000 tonnellate, l’imballaggio si conferma il principale settore applicativo, con un utilizzo pari a 33.000 tonnellate, mille in più rispetto al 2015. Consumi stabili in edilizia (25.000 tonnellate) e negli altri settori applicativi (perle, patatine, trucioli), che nel complesso totalizzano 1.000 tonnellate.
Infine, il segmento delle perle sfuse in EPS registra un consumo intorno a 5.000 tonnellate, valore invariato, anche nella ripartizione per ambiti di applicazione, rispetto all’anno precedente. L’edilizia, con circa 3.000 tonnellate, è il principale mercato di sbocco delle perle, mentre l’imballaggio e altri settori (alleggerimento terreni, imbottiture) utilizzano ciascuno 1.000 tonnellate di materiale.
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