25 luglio 2016 07:45
Coopbox Group, produttore italiano di vaschette e imballaggi per alimenti freschi, ha investito 4 milioni di euro per un nuovo impianto di estrusione, relative attrezzature e ottimizzazione del processo produttivo destinati allo stabilimento di Alcalà de Henares, in Spagna.
ESTRUSORE UNION. La linea, fornita da Union, è basata su un estrusore bivite per la produzione di lamine PET mono e accoppiate utilizzando sia materiale vergine, sia scaglie di PET post consumo. Entrerà in funzione nel mese di novembre, con una capacità di 15mila tonnellate di PET all’anno. L’investimento fa parte del piano di oltre 20 milioni di euro in tre anni per l’innovazione delle tecnologie e l’incremento delle capacità produttive.
VASSOI IN PET RICICLATO. Nello stabilimento di Alcalà de Henares, non lontano da Madrid, è in funzione dall’anno scorso un impianto Starlinger DE-CON omologato dall’EFSA per produrre contenitori totalmente a base di PET post-consumo (leggi articolo).
Il polo spagnolo del gruppo Coopbox negli ultimi due anni ha conosciuto una crescita di volumi e fatturato, sostenuta soprattutto dalle esportazioni, aumentate del 18% a oltre 9 milioni di euro, con Francia, Portogallo, Regno Unito e Italia come principali destinazioni.
I PREGI DEL PET. Con questo investimento Coopbox conferma la propria scelta strategica verso il PET come polimero per il packaging rigido di alimenti freschi in vaschetta - rileva la società italiana -. Rispetto al polipropilene, principale concorrente in questo segmento, oltre alla trasparenza e brillantezza, offre benefici ambientali e prestazionali per quanto riguarda la barriera gas.
I vassoi realizzati con PET o rPET accoppiati PE possono essere sigillati a temperature ridotte rispetto ai vassoi PP utilizzando così meno energia, senza contare che la carbon footprint dei vassoi rPET è circa 10-15 % inferiore rispetto all’alternativa dei vassoi in PP; infine - rileva l’azienda - il PET migliora la shelf life del prodotto, contribuendo a minimizzare gli sprechi di cibo sia in negozio che in casa.
Nato nel 1972 dalla riconversione della fornace di Bibbiano (RE), il gruppo emiliano Coopbox fattura 130 milioni di euro con oltre 720 addetti. È presente con propri stabilimenti, sedi commerciali e società controllate in Italia, in Spagna con Coopbox Hispania e Dynaplast, in Slovacchia con Coopbox Eastern ed in Francia con Promatec e ONO, quest’ultima attiva anche in Portogallo e Marocco.
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