13 gennaio 2016 08:10
L’autorità antitrust tedesca Bundeskartellamt ha inflitto una ammenda di 130.000 euro a Lego per aver imposto i prezzi dei prodotti di punta del suo catalogo, spingendo alcuni negozianti nel Nord ed Est del paese a praticare aumenti nei prezzi di vendita dettaglio.
SCONTI E FORNITURE. Questa pratica, contraria alla normativa antitrust tedesca, è stata condotta da alcuni venditori della filiale tedesca del gruppo, tra il 2012 e il 2013, attraverso minacce di diverso tipo: dalla riduzione delle forniture ai negozianti che avessero praticato prezzi inferiori al listino ad una diversa scontistica in base al prezzo finale praticato nei punti vendita.
PIENA COLLABORAZIONE. I vertici di Lego, non appena informati dal procedimento in atto, nel febbraio del 2014 hanno avviato un’indagine interna e fornito piena collaborazione agli investigatori che hanno seguito il caso; ciò spiega l’ammontare non elevato della sanzione.
In una nota, la società afferma di accettare la decisione del Bundeskartellamt, aggiungendo che le violazioni, frutto di iniziative individuali di alcuni venditori, hanno riguardato solo una ventina di prodotti e un numero limitato di punti vendita, con un ridotto impatto sui livelli generali dei prezzi.
L'azienda ha sanzionato tutti i collaboratori coinvolti nel caso e alcuni sono stati addirittura allontanati. Sono stati anche aggiornati i programmi di formazione del personale per evitare in futuro il ripetersi di condotte non in linea con le leggi vigenti.
COMPORTAMENTO INACCETTABILE. “Nonostante questo comportamento abbia coinvolto solo un piccolo numero di dipendenti in una parte ristretta della Germania, vogliamo charire che lo riteniamo inaccettabile e non in linea con ciò che il marchio Lego vuole rappresentare - ha dichiarato il Chief Financial Officer John Goodwin -. Prendiamo molto seriamente le violazioni dei nostri dipendenti, nonché la decisione del Bundeskartellamt, e abbiamo preso provvedimenti per evitare che questa condotta possa ripetersi. Non ci dovrebbero essere dubbi sul fatto che il Gruppo rispetta sempre le leggi e i regolamenti in ogni paese in cui opera”.
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