La nuova gamma di presse presentata a Plast 2015 insieme con un ambizioso piano industriale.
6 maggio 2015 08:28
Sandretto ha svelato ieri a Plast 2015 la Serie Dieci, la nuova gamma di presse ad iniezione progettate da Gregorio Milella, che dovrebbe segnare il rientro dell’azienda torinese tra i big dello stampaggio ad iniezione.
Due le machine “scoperte” nel pomeriggio nel corso di una suggestiva cerimonia: una 50 tonnellate in rappresentanza delle piccole e una 300 tonnellate nel segmento delle medie. A regime, la gamma comprenderà presse con forza di chiusura da 30 a 500 tonnellate, che rimpiazzeranno le serie Micro e Nove.
Nel corso della conferenza stampa di presentazione, l’AD di Sandretto Fausto Ventriglia (a sinistra nella foto) ha sottolineato il contenuto innovativo della nuova famiglia di presse, coperto da otto brevetti: le principali innovazioni introdotte nella gamma media (da 150 a 500 tonnellate) riguardano il riscaldamento della camera di plastificazione mediante induzione magnetica, il nuovo gruppo di chiusura a ginocchiera asimmetrica a cinque punti, che a parità di tonnellaggio garantisce quasi il 30 percento in più di passaggio colonne, e l’unità di controllo SEF 3000, fornita da Gefran, con regolazione attraverso due grandi manopole.
Il riscaldamento della camera di plastificazione mediante induzione magnetica - a detta del costruttore torinese - consente di ridurre il tempo di riscaldamento del 40% a parità di potenza, con una rampa di salita della temperatura più veloce (35% circa), omogeneità del pezzo stampato, maggiore efficienza rispetto alla più tradizionale camera resistiva e l’eliminazione dell’inerzia termica.
Per quanto riguarda l’estetica della macchina, quella mostrata in Fiera è molto suggestiva (sembra una grossa stampante 3D), ma - almeno per la 300 tonnellate - non è detto che sia quella definitiva, poiché bisogna fare i conti con l’operatività in reparto, dove la carenatura completa rende meno agevole l’accesso alla macchina.
Sandretto vuole rompere col passato anche sul piano commerciale: i listini saranno trasparenti e segnano la fine degli sconti indiscriminati, mentre la garanzia viene estesa a cinque anni su tutti i componenti. Sarà anche potenziata l’attività di noleggio a lungo termine. Non da ultimo, la società vuole riprendere il controllo su assistenza e ricambi, puntando su un parco di 20mila macchine sparse nel mondo.
La rete commerciale è arrivata a coprire, con agenti e rappresentanti, 41 paesi, con una filiale diretta in Francia e - entro fine anno - anche negli Stati Uniti per seguire da vicino il mercato Nordamericano. Sono anche in corso trattative con Sandretto do Brasil - che oggi non fa parte del gruppo torinese - per arrivare ad un accordo che possa segnare il ritorno di Sandretto sul mercato sudamericano.
Anche l’Asia è nel mirino del gruppo: tra i primi ordini, una fornitura di diciassette presse da 170 tonnellate per un nuovo stabilimento in Bangladesh destinato alla produzione di appendiabiti, dove Sandretto consegnerà un reparto chiavi in mano.
Ventriglia ha fornito anche aggiornamenti sul piano industriale, che prevede l’avvio di un secondo impianto produttivo per le presse di piccole tonnellaggio, basato sulla produzione in linea e non “a isola”. La società ha fatto richiesta al Ministero dello Sviluppo economico per rilevare l’area industriale ex OM Carrelli di Bari; in alternativa, il nuovo impianto potrebbe sorgere in Lazio, dove sarà creato nei prossimi mesi il Sandretto Skunk Work Lab, centro di ricerca e sviluppo per l’Additive Manufacturing.
Nella stampa 3D, Sandretto presenta quest’anno in Fiera le prime tre macchine professionale a filo caldo con tecnologia a Delta. Il futuro la gamma sarà ampliata anche alla tecnologia di sinterizzazione laser (2015) e alla fusione delle polveri metalliche (2016). Secondo Ventriglia, le attività nell’Additive Manufacturing tra cinque anni potrebbero valere il 60% del fatturato dell’azienda, sfruttando la rete commerciale Sandretto e il brand ben conosciuto nel mondo delle materie plastiche.
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Lucy Plast ridisegna la circolarità degli imballaggi secondari puntando su servizi di recupero e gestione del fine vita.