PlasticsEurope saluta con favore la bozza del Settimo programma di azione per l'ambiente. Ma teme l'equiparazione del recupero energetico alla discarica.
3 dicembre 2012 06:57
PlasticsEurope, associazione dei produttori europei di materie plastiche, ha accolto con favore la proposta di non avviare più in discarica i materiali riciclabili entro il 2020 contenuta nel Settimo programma di azione per l'ambiente messo a punto dalla Commissione Europea. E chiede di introdurre il divieto al conferimento in discarica di rifiuti plastici nella revisione 2014 della Direttiva sulle discariche di rifiuti.
PlasticsEurope concorda anche sull'approccio basato sul miglioramento delle normative ambientali esistenti, invece di crearne di nuove, apprezzabile soprattutto in tempi di austerità e con poche prospettive di ripresa a breve. Secondo l'associazione, infatti, uno degli ostacoli all'uso efficiente delle risorse è la scarsa implementazione della legislazione comunitaria a livello nazionale.
Senza cambiamento di rotta, afferma Wilfried Haensel, direttore esecutivo di PlasticsEurope, entro il 2037 finiranno in discarica altri 80 milioni di tonnellate di rifiuti plastici, equivalenti a 1 miliardo di barili di petrolio o 90 miliardi di euro di risorse sprecate: "Il nostro obiettivo è azzerare o quasi, nei prossimi otto anni, i 10 milioni di tonnellate di plastiche post-consumo interrate ogni anno in Europa". Secondo l'associazione, la messa al bando dei rifiuti plastici dalle discariche non potrà che stimolare l'industria del riciclo, creando nuova occupazione. "Già oggi - nota Haensel - sette paesi UE, oltre a Norvegia e Svizzera, conferiscono in discarica meno del 10 per cento dei rifiuti plastici post-consumo, mentre 11 paesi membri superano il 60%. Questo è il risultato di una insufficiente applicazione della legislazione europea esistente e del fatto che la discarica è ancora la forma di smaltimento più economica in molti paesi".
Ciò che invece PlasticsEurope teme è l'equiparazione del recupero energetico dei rifiuti con lo smaltimento in discarica: "E' fondamentale che il recupero ad alta efficienza dei rifiuti per la produzione di elettricità e calore rimanga tra le soluzioni disponibili se vogliamo raggiungere gli obiettivi - sottolineano i produttori europei di plastiche - I rifiuti plastici hanno un alto potere calorifico, quindi il loro recupero energetico deve rimanere un'opzione per le frazioni che non possono essere riciclate in modo sostenibile per via meccanica".
Apprezzamento per il Settimo programma di azione per l'ambiente arriva anche dal Waste Free Oceans (WFO), iniziativa volontaria varata dall'industria per combattere l'inquinamento marino da rifiuti plastici.
La proposta di programma di azione per l'ambiente (PAA), presentata nei giorni scorsi dalla Commissione Europea, orienterà la politica ambientale dell'UE fino al 2020. Con il titolo "Living well, within the limits of our planet", il documento contiene raccomandazioni volte a proteggere la natura, stimolare la crescita sostenibile, creare nuovi posti di lavoro e avviare l'Europa verso un futuro di prosperità e benessere, rispettando i limiti del nostro pianeta. Tra le misure previste, l'eliminazione graduale delle sovvenzioni dannose per l'ambiente, lo spostamento dalla tassazione del lavoro alla tassazione dell'inquinamento, la stipula di partenariati tra Stati membri e Commissione per l'attuazione della normativa ambientale dell'UE, nonché la messa a punto di un sistema di tracciabilità delle spese relative all'ambiente nel bilancio comunitario.
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