Secondo un'indagine condotta da BPF il 71% delle aziende si aspetta una crescita delle vendite nei prossimi 12 mesi.
16 luglio 2012 07:17
Il clima recessivo che pervade l'Europa non sembra impressionare più di tanto i produttori e i trasformatori britannici di plastiche, almeno secondo quanto emerge da una recente indagine condotta su 64 aziende dalla British Plastic Federation (BFP), l'associazione che rappresenta la filiera gomma-plastica nel Regno Unito.
Il 71% degli intervistati, tutte aziende associate, prevede infatti un incremento del fatturato nei prossimi 12 mesi, contro il 54% rilevato in un'analoga indagine condotta a gennaio. Tra le aziende che prevedono un incremento del giro d'affari, il 9% stima una crescita superiore al 21%, il 21% tra l'11% e il 20%, mentre un'azienda su cinque ha messo in conto di aumentare le vendite tra il 6% e il 10%. Il 23% delle aziende ottimiste è più prudente, valutando la crescita intorno al 2-5% rispetto al livello attuale.
Tra i meno ottimisti, un'azienda su quattro prevede di mantenere gli attuali livelli di fatturato e solo il 5% ipotizza una contrazione delle vendite.
Secondo il direttore generale di BFP, Peter Davis, l'industria di settore ha fiducia nella ripresa, per quanto concerne sia le vendite che la redditività, spinta dalla maggiore stabilità nell'offerta di materie prime sul fronte della disponibilità e dei costi. L'84% delle aziende non riscontra oggi problemi nell'approvvigionamento delle materie prime, percentuale in netta crescita rispetto al 42% registrato nel giugno dello scorso anno. I comparti che vedono il futuro più rosa sono gli stampatori, i produttori di polimeri e i riciclatori.
L'indagine ha fotografato anche l'andamento della redditività: nel 2011, il 64% delle aziende intervistate ha visto aumentare i profitti grazie all'avvio di nuovi progetti o al lancio di nuovi prodotti, ad una maggiore efficienza gestionale o alla riduzione dei costi delle materie plastiche. Un 15% ha mantenuto inalterata la marginalità, mentre il restante 31% ha visto assottigliarsi gli utili. Per quanto concerne i prossimi 12 mesi, il 48% prevede una stabilità rispetto allo scorso anno, il 45% prevede un aumento dei margini (per l'8% sarà superiore al 10%) grazie soprattutto a riduzione di costi, maggior efficienza produttiva e aumento dei volumi. Solo il 7% delle aziende intervistate prevede nei prossimi mesi una caduta degli utili.
In questo scenario, le aziende sono disposte a investire in attrezzature e impianti? Ha risposto in modo positivo il 78% delle aziende: il 47% in modo lieve, mentre il 31% prevede investimenti significativi, e tra questi ultimi emergono aziende di stampaggio e trasformatori di materiali compositi. Il 22% degli intervistati non prevede invece investimenti nei prossimi dodici mesi.
Per quanto concerne i livelli occupazionali, il 53% delle aziende non ha in programma nuove assunzioni nel corso dei prossimi 12 mesi, il 35% prevede incrementi della forza lavoro, mentre un 12% ritiene necessari dei tagli.
Scarica il PDF con l'indagine BPF
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