Ai primi posti a livello internazionale secondo una ricerca promossa da Conai su un campione di abitanti di Italia, Giappone, USA, Brasile, Russia e Cina.
9 ottobre 2015 05:50
Per quanto concerne tutela dell’ambiente e riciclo dei rifiuti, il nostro paese non si piazza agli ultimi posti della classifica internazionale, tutt’altro. È quanto emerge da una ricerca commissionata alla Doxa Marketing Advice da Conai su un campione di abitanti di Italia, Giappone, USA, Brasile, Russia e Cina.
I risultati della ricerca “Greenability, conoscenza e utilizzo dei prodotti realizzati con materiali di riciclo” promuovono a pieni voti i nostri connazionali per consapevolezza ambientale e conoscenza dell’avvio a riciclo dei rifiuti.
L’importanza di una corretta gestione dei rifiuti è il tema ambientale più sentito dall’opinione pubblica nazionale, ed è indicato dal 29% dei cittadini come la sfida più pressante del settore, e prioritaria rispetto ad altri grandi temi come la transizione energetica verso le fonti rinnovabili (14%) o all’inquinamento atmosferico (10%) e del sottosuolo (9%).
Inoltre, gli italiani escono bene dal confronto internazionale in termini di sensibilità ambientale, ottenendo un punteggio di 74/100, davanti a USA (63/100), Russia (62/100) e Giappone (59/100), secondo un indice sintetico elaborato a partire dall’analisi dei comportamenti quotidiani dei rispondenti. Si collocano invece su valori più vicini all’Italia il Brasile (73/100) e la Cina (70/100).
La raccolta differenziata è tra le azioni che più attivano la sensibilità ambientale degli italiani: ben l’87% dichiara infatti di svolgerla abitualmente, superando di gran lunga gli altri paesi oggetto della ricerca. Seguono gli italiani infatti i giapponesi (74%) e – su valori inferiori - brasiliani (64%), statunitensi (57%), cinesi (48%) e russi, dove la raccolta differenziata è svolta da solo un abitante su quattro (26%).
Il primato italiano è dovuto innanzitutto alla conoscenza generale delle informazioni di base sul processo di raccolta differenziata (96%), passo fondamentale per consentire l’avvio a riciclo dei rifiuti, e dal consenso pressoché unanime (90%) che viene accordato alla sua importanza per la tutela dell’ambiente.
Non solo: gli italiani sono anche il popolo che vanta la migliore conoscenza dei prodotti più comunemente realizzati a partire da materiali di imballaggio riciclati, con l’indicazione media di 7,5 prodotti – tra i più citati: libri e giornali, bottiglie, cassette per frutta e verdura, complementi d’arredo, confezioni di prodotti alimentari, vasi per fiori e felpe in pile, ma anche imbottiture, coperte e scope - contro i 6,9 citati dai brasiliani, i 6 degli statunitensi, i 5,9 dei giapponesi, i 5,8 dei cinesi e i 5,7 prodotti segnalati dai russi.
Tre italiani su quattro (75%), infine, hanno dichiarato di aver acquistato dei beni realizzati con materiale riciclato, venendo superati su questo fronte solo dai brasiliani, dove l’acquisto di ri-prodotti raggiunge quota 82%.
Nonostante i risultati che emergono dalla ricerca, che vedono ben figurare l’Italia nel confronto internazionale, solo il 20% degli italiani ritiene il sistema nazionale di raccolta, riciclo e riutilizzo dei materiali il più efficiente tra quelli dei sei paesi presi in considerazione. Dalle risposte degli intervistati italiani prevale infatti una vocazione esterofila, in particolare nei confronti del Giappone (51%), che risulta essere il sistema con reputazione migliore a livello mondiale, essendo percepito come il più efficiente dai rispondenti di tutti i paesi ad eccezione degli USA, dove prevale una visione più nazionalista.
L’attenzione all’ambiente nel Bel Paese emerge anche nelle priorità sulle caratteristiche presenti e future degli imballaggi: l’ecosostenibilità, intesa sia come riduzione dell’impatto ambientale del packaging sia come facilità di riciclo, è la caratteristica più ricercata in un imballaggio (64%), e la maggioranza assoluta (57%) ritiene che proprio questo dovrà essere il principale driver di innovazione del packaging nel prossimo futuro, distanziando e doppiando l’innovazione in termini di materiali (27%) e di design (8%). L’attitudine green degli italiani nei confronti degli imballaggi condiziona anche le scelte d’acquisto, con quasi 6 rispondenti su 10 (59%) che dichiarano di aver acquistato un prodotto per via della sostenibilità del packaging. Nel confronto internazionale, cinesi e brasiliani dimostrano di essere molto attenti sul fronte della funzionalità e dell’ecosostenibilità degli imballaggi, premiando maggiormente rispetto all’Italia (74%) chi offre prodotti con un packaging più leggero e ecosostenibile.
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