Chiusa l’indagine sugli aiuti di stato erogati al gruppo chimico francese tra il 2013 e il 2014.
29 luglio 2015 05:20
Al termine di un’indagine approfondita, la Commissione europea ha approvato gli aiuti e i prestiti erogati tra il 2013 e il 2014 dal governo francese per la ristrutturazione di Kem One SAS, produttore di clorosoda e PVC nato dalla cessione delle attività Arkema al gruppo Klesh e, in seguito, rivendute ad una cordata composta dall’imprenditore Alain de Krassny e dalla società di private equity OpenGate Capital.
La Commissione ha ritenuto che il piano di ristrutturazione avviato dalla società abbia consentito la ripresa delle attività senza necessità di ulteriori aiuti e senza provocare distorsioni sul mercato, due elementi chiave per discernere gli aiuti consentiti da quelli vietati in ambito comunitario.
Gli aiuti erano stati varati dal Governo francese nel novembre del 2013, durante il periodo più grave della crisi del gruppo, ed erano proseguiti nel 2014, erogati dal FDES, il Fondo per lo sviluppo economico e sociale. Si tratta di un prestito di 30 milioni di euro, garanzie per 15 milioni, anticipi rimborsabili per 80 milioni e riduzioni di tasse e contributi sociali per ulteriori 42 milioni di euro.
Kem One SAS è il terzo produttore europeo di PVC con una capacità di 900.000 tonnellate annue di PVC e 660.000 t/a di soda caustica, distribuite in sette impianti in Francia più uno in Spagna, dove lavorano 1.200 addetti. Uffici commerciali sono presenti anche in Germania e in Italia.
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