Per gli inquirenti le due esplosioni nel petrolchimico LyondellBasel sono frutto di un’azione criminale.
16 luglio 2015 05:04
Le esplosioni seguite da un incendio che martedì scorso ha distrutto due serbatoi contenenti combustibile all'interno del polo petrolchimico LyondellBasell di Berre, in Francia, sono state “il risultato di un azione criminale, i cui motivi restano da chiarire”. È quanto ha dichiarato ieri, in risposta ad un’interrogazione parlamentare, il ministro degli interni francesi Bernard Cazeneuve.
Sempre ieri, in una conferenza stampa, il procuratore di Aix-en-Provence, Dominique Moyal, ha confermato che la pista di un incendio accidentale è stata abbandonata e che gli inquirenti si stanno concentrando su un incendio volontario, anche in seguito al ritrovamento, nei pressi degli impianti colpiti, di materiale sospetto.
L’ipotesi di un atto doloso, forse addirittura terroristico, era emersa fin dalle prime fasi dell’indagine, considerando che i due serbatoi distano 500 metri l’uno dall’altro. Ipotesi rafforzata dalla concomitanza con la festa nazionale francese del 14 luglio.
Nei giorni scorsi sono stati rafforzati controlli e vigilanza in tutti i siti industriali sensibili, a partire dagli impianti chimici che ricadono nella direttiva Seveso.
Nel frattempo, nel polo petrochimico di Berre, LyondellBasell ha ripreso la normale attività produttiva.
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