Coordinato da Novamont, cerca nuove strade per produrre intermedi chimici biobased.
23 giugno 2015 05:10
Si terrà il 24 giugno a Bruxelles il workshop di medio periodo del progetto BIO-QED, occasione per discutere e confrontarsi sui recenti progressi nella produzione da fonti rinnovabili dell’acido itaconico e del butandiolo.
Partito il 1° gennaio 2014, con una durata di quattro anni e un finanziamento comunitario di 6,3 milioni di euro (su un totale di 11,1 milioni) all’interno del VII Programma Quadro, il progetto coinvolge 11 partner provenienti da sei Paesi europei (Italia, Germania, Francia, Paesi Bassi, Croazia, Spagna) sotto la guida dell’italiana Novamont.
Obiettivo del programma è ottenere, su larga scala e in modo economico, intermedi chimici - in particolare 1,4 butandiolo (BDO) e acido itaconico - partendo da da fonti rinnovabili anziché dalle tradizionali materie prime petrolchimiche.
Oltre a Novamont, che coordina il progetto, partecipano all’iniziativa Fraunhofer Institut, Nova Institut, Cargill, Lubrizol, Rina, TNO, Miplast, Patentopolis, Thyssenkrupp e Mater-Biotech.
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