lunedì 14 marzo 2016
30 anni fa nasceva la stereolitografia e con essa il concetto di produzione additiva per stratificazione di materiale. Ecco qualche curiosità sul suo inventore e sull’evoluzione della tecnologia di produzione che ha rivoluzionato la manifattura industriale ma non solo!
L’11 marzo 1986 Chuck Hull, ingegnere statunitense cofondatore della 3D Systems e attuale vice presidente, deposita il brevetto U.S. Patent intitolato “Apparatus for Production of Three-Dimensional Objects by Stereolithography” è ufficialmente l’inizio della nuova era della modellazione tridimensionale. Nel testo la stereolitografia viene descritta come un metodo per creare oggetti solidi da successivi strati induriti di polimero liquido fotosensibile colpito da luce ultravioletta guidata da un computer. Il programma di CAD/CAM che genera strato dopo strato l’oggetto in tre dimensioni è mosso da un file in formato .stl, un formato di interscambio creato proprio per la comunicazione con le macchine di prototipazione rapida.
I primi passi della stereolitografia sono indirizzati prettamente al mondo industriale evolvendosi verso gradi di dettagli e precisione sempre più elevati grazie anche alla continua ricerca delle maggiori case costruttrici di macchine per la prototipazione rapida. Anche i materiali seguono lo stesso percorso avvicinandosi sempre di più agli standard garantiti dai polimeri definitivi sia per resa estetica sia per resa funzionale.
Il movimento dei makers ha saputo far propria l’idea della stratificazione dei materiali ed ha saputo declinarla negli ultimi anni in forme e contesti completamente nuovi e dirompenti, basti pensare al campo del design o alla stessa autoproduzione di pezzi di ricambio o utensili per la vita quotidiana. Il campo della sperimentazione medica ha ottenuto molto da questa tecnologia e ogni giorno veniamo a conoscenza di nuove frontiere che cadono grazie alla stampa 3D per trapianti, interventi di ricostruzione ossea, implantologia di qualsiasi genere e ancor più soprendente creazione di tessuto cellulare.
Ovviamente la ricerca farà sempre il suo corso e apporterà negli anni a venire nuovi stimoli e nuovi miglioramenti per l’industria manifatturiera e per la nostra vita quotidiana ponendo nuovi quesiti inerenti la proprietà industriale per la riproducibilità degli oggetti, l’etica per la sperimentazione medica, l’affidabilità per i progetti architettonici. Forse non nell’immediato ma le istituzioni saranno chiamate a regolamentare questi temi, prevederne l’esito finale è davvero davvero roba per Nostradamus!