16 ottobre 2019 11:05
In occasione del K2019, in programma da oggi fino al 23 ottobre a Düsseldorf, l’italiana Novamont ha illustrato il piano di investimenti negli impianti produttivi di Patrica e Terni, dedicati rispettivamente ad incrementare le capacità produttive di bioplastiche Mater-bi e ad avviare un nuovo impianto dimostrativo per la produzione di acido 2,5 furandicarbossilico (FDCA) ottenuto da zuccheri.
MATER-BI ANCHE A PATRICA. Storicamente prodotte a Terni, con una capacità installata di 110.000 tonnellate annue, dal mese di agosto le bioplastiche a base amidacea Mater-bi sono prodotte da Novamont anche nell’impianto Mater-Biopolymer di Patrica, in provincia di Frosinone, dove sono disponibili altre 40 mila tonnellate annue di polimero (+36%), che portano così la capacità totale a di 150.000 t/a. L'ampliamento del sito laziale - che avevamo preannunciato lo scorso ottobre (leggi articolo) -, oltre a migliorare l'efficienza produttiva e la reattività nel rispondere alle richieste dei clienti, consentirà di diversificare i siti produttivi del gruppo e garantire una gamma di prodotti per le diverse applicazioni sempre più ampia e con un crescente contenuto biobased.
Novamont produce a Patrica (foto a sinistra) anche i biopoliesteri di origine rinnovabile Origo-bi, utilizzati nella formulazione delle bioplastiche. Frutto della riconversione dell’ex impianto di PET di Mossi & Ghisolfi, con un investimento di oltre 100 milioni di euro, lo stabilimento di Mater-Biopolymer occupa direttamente 90 lavoratori. In questo sito, alla fine dell’anno scorso, era stata inaugurata una seconda linea produttiva, che aveva portato la capacità di Origo-bi fino a 100mila tonnellate annue. “L'avvio della produzione di Mater-bi nello stabilimento Mater-Biopolymer rappresenta un importante risultato per il nostro gruppo ed è frutto del grande lavoro che abbiamo svolto in questi anni in termini di innovazione e di industrializzazione delle nostre tecnologie - commenta Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont -. Questo ulteriore passo in avanti, ad un solo anno di distanza dall'inaugurazione della seconda linea per la produzione di biopoliesteri, consolida il nostro modello di rigenerazione territoriale e la nostra filiera integrata di bioeconomia, basata su nuovi impianti in siti deindustrializzati, su un'ampia gamma di bioprodotti concepiti per tutelare il suolo e l'acqua e su una rete fondamentale di collaborazioni e interazioni".
IMPIANTO DEMO PER FDCA. Il secondo investimento, pari a circa 10 milioni di euro con il supporto di Invitalia (leggi articolo), concerne l'avvio a Terni, entro la fine del 2021, di un impianto dimostrativo per la produzione, con tecnologia proprietaria, di acido 2,5 furandicarbossilico (FDCA), nuovo monomero di origine vegetale per la formulazione di bioplastiche. Novamont lo utilizzerà per produrre Mater-bi di V generazione e sviluppare imballaggi con proprietà barriera all’ossigeno e all’anidride carbonica. Da questo intermedio si può ottenere anche il polietilen-furanoato (PEF), resina poliestere alternativa al PET per imballaggio, biobased e riciclabile nel flusso del PET, ma non biodegradabile.
L’investimento - spiega Novamont in una nota - è stato possibile grazie al supporto di Invitalia, Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa di proprietà del Ministero dell'Economia, che ha supportato il progetto con 5,8 milioni di euro di agevolazioni: 5 milioni di euro in forma di finanziamento agevolato ed il resto come contributo a fondo perduto.
NUOVI PRODOTTI AL K2019. A Düsseldorf, il gruppo novarese presenta gli ultimi sviluppi applicativi delle bioplastiche nell’ambito del packaging, tra cui una nuova soluzione per sacchi frutta e verdura con un contenuto di materia prima rinnovabile superiore al 50% e caratteristiche di compostabilità sia industriale che domestica, come richiesto dalle normative in mercati chiave come Italia, Francia e Austria.
Presso lo stabilimento di Reifenhäeuser, a Troisdorf (Germania), nei giorni del K2019 è possibile assistere alle prove di estrusione di sacchi per frutta e verdura con i nuovi gradi Mater-bi. Nella stessa sede, vengono condotti anche test di estrusione di un innovativo film compostabile a 5 strati, con proprietà barriera, grazie al quale è possibile coniugare compostabilità e shelf-life prolungata.
In fiera è stata anche annunciata una collaborazione tecnologica con Saes Group, che ha portato allo sviluppo di soluzioni compostabili per svariate applicazioni, tra cui soluzioni per il packaging alimentare dotate di permeabilità a gas e vapore paragonabile a quella degli imballaggi tradizionali, con possibilità di conferirli a fine vita negli impianti di compostaggio industriale insieme al rifiuto organico.
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