20 settembre 2017 08:15
Elaborando i dati Istat sul commercio estero, il Centro Studi di Amaplast -associazione dei costruttori italiani di macchine e impianti per la lavorazione di plastiche e gomme - ha rilevato nei primi sei mesi dell’anno una crescita delle esportazioni settoriali del 14,7% e delle importazioni del 9,1% rispetto al primo semestre dell’anno scorso. Dalla sintesi dei due dati si conferma un miglioramento del saldo della bilancia commerciale, attivo per oltre 1,1 miliardi di euro, il 17% in più rispetto ai primi sei mesi 2016.
CHI SALE E CHI SCENDE. Per quanto concerne l’export del made in Italy - sottolinea l’associazione - i costruttori italiani possono ritenersi soddisfatti sia dal punto di vista merceologico sia per quanto concerne la distribuzione geografica delle vendite. Se si escludono gli impianti per mono/multifilamenti, le macchine per soffiaggio e per materiali espansi, che hanno evidenziato un trend negativo, le restanti tipologie di macchinari hanno registrato un deciso miglioramento della domanda dall’estero, che risulta particolarmente significativo per le linee di estrusione (+17% rispetto al primo semestre 2016), stampatrici flessografiche (+23%), termoformatrici (+37%) e stampi (+18%), tutte con incremento a doppia cifra.
REGIONE PER REGIONE. L’Europa si conferma il principale mercato di sbocco delle tecnologie italiane: nei primi sei mesi le vendite nell’Unione europea sono aumentate di oltre venti punti percentuali rispetto allo stesso periodo 2016, incremento analogo a quello registrato dal resto del continente. Amaplast segnala, nella regione, la ripresa del mercato russo, dove le vendite sono passate da circa 21 a quasi 50 milioni di euro.
Il mercato americano ha assorbito, nel complesso, un quinto dell’export italiano di settore, con una progressione nell’ordine dei dieci punti, grazie soprattutto alla crescita sui mercati latinoamericani, con il Brasile in primo piano (+73%). Al contrario, l’area NAFTA ha registrato un aumento più modesto, dovuto al rallentamento delle vendite in Messico, che in misura maggiore aveva contribuito nei mesi scorsi a sostenere il flusso di forniture nella zona.
Sono invece stagnanti le esportazioni di macchine italiane in Asia, condizionate dalle vendite in Medio Oriente, per un rallentamento delle forniture ai trasformatori sauditi e iraniani. Non sono state particolarmente brillanti neppure le vendite verso il Far East, trascinate verso il basso dal -12% registrato in Cina, non controbilanciato dal +1% dell’India. Per quanto poco significativo in termini assoluti, il mercato africano si sta invece muovendo: nei paesi affacciati sul Mediterraneo e in quelli della fascia sub-sahariana l’incremento delle esportazioni si è attestato intorno al +20%.
UN SEGNALE IMPORTANTE. “La ripresa delle forniture a importanti mercati storici quali la Russia e il Brasile, che tanto hanno stentato nel recente passato per le rispettive ben note problematiche economiche e politiche, costituisce un significativo elemento di fiducia per le aziende del nostro settore”, commenta il presidente Amaplast Alessandro Grassi (nella foto). “Le rilevazioni statistiche di fine giugno, che hanno evidenziato la continua crescita delle esportazioni di settore – aggiunge Grassi – sono un segnale importante per i costruttori italiani di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma, che possono così percepire in misura più tangibile la ripresa del comparto e attendersi a consuntivo dell’anno in corso un nuovo livello record di produzione ed esportazioni. Le aziende rilevano altresì una parallela ripresa del mercato interno, sostenuta tra l’altro dalle misure di stimolo messe in campo dal Governo per supportare gli investimenti delle aziende del manifatturiero in un’ottica Industria 4.0. In tale percorso, i costruttori italiani di macchinari per plastica e gomma sono pronti a fornire impianti all’avanguardia e competitivi.”
IL POLSO DEI COSTRUTTORI. A conferma delle rilevazioni Istat, l’indagine congiunturale svolta a fine luglio condotta tra i soci Amaplast, relativamente al semestre in corso rispetto al precedente, ha evidenziato una tendenza positiva sia per l’andamento del fatturato – in crescita per il 45% degli intervistati e stabile per il 51% - sia relativamente al trend della raccolta ordini corrente – in miglioramento per il 51% del campione e stabile per il 35%.
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