2 agosto 2017 10:44
Ci sono anche norme più restrittive sui sacchetti in plastica tra le pieghe della legge di conversione del decreto n. 91/2017 recante disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno, approvata ieri dalla Camera dei Deputati con voto di fiducia. Le novità sono inserite negli articoli 9 e 9-bis del decreto.
In base all'art-9, a partire dal 1° gennaio 2018 dovranno essere biodegradabili e compostabili secondo la norma UNI EN 13432 anche i sacchi leggeri e ultraleggeri – con spessore inferiore a 15 micron - utilizzati per il trasporto di merci e prodotti, a fini di igiene o come imballaggio primario in gastronomia, macelleria, pescheria, ortofrutta e panetteria. Inoltre, oltre ad essere idonei per l’uso alimentare, questi sacchetti dovranno essere prodotti con un contenuto minimo di materia prima rinnovabile di almeno il 40% e distribuiti esclusivamente a pagamento, così come oggi avviene per gli shopper.
Il contenuto biobased, determinato in base allo standard UNI CEN/TS, salirà al 50% a partire da gennaio 2020 e al 60% l’anno seguente.
“La nuova norma permetterà finalmente di reprimere la pratica illegale di diciture quali ‘sacchetti a uso interno’ messa in atto per eludere la legge sugli shopper e che tanti danni ha provocato all’ambiente, ai retailer onesti e alla filiera dei produttori e trasformatori di biopolimeri”, commenta Assobioplastiche, l’associazione della filiera italiana delle bioplastiche.
La sanzione per chi contravviene alla norma, violando anche solo uno dei dei requisiti cumulativi, parte da 2.500 e può arrivare fino a 100.000 euro se la violazione del divieto riguarda ingenti quantitativi di borse di plastica oppure se il loro valore è superiore al 10% del fatturato del trasgressore.
“Con questa legge giunge a sua naturale conclusione un percorso virtuoso nel settore della bioeconomia e dell’economia circolare che fa dell’Italia un modello per tutta l’Europa - afferma Marco Versari, presidente di Assobioplastiche -. È stato un cammino lungo, a tratti tortuoso, affrontato con la lungimiranza della buona politica e la tenacia della collaborazione instaurata tra policy maker, filiera della chimica verde e stakeholder della società civile. Questa è l’Italia di cui dobbiamo essere fieri: l’Italia che innova all’insegna di nuovi paradigmi produttivi in grado di coniugare ambiente e sviluppo, protezione del capitale naturale e creazione di posti di lavoro”.
L'articolo 9-bis, in attuazione della direttiva (UE) 2015/720 sulla riduzione dell'utilizzo di borse di plastica in materiale leggero, affida a Conai importanti attività informative, in coerenza con i principi contenuti nel Codice dell'ambiente (D.Lgs. 152/2006), demandando al Consorzio il compito di elaborare i dati sull'utilizzo dei sacchetti. Prevede inoltre l'obbligo di apporre sulle borse elementi identificativi e diciture per fornire ulteriori informazioni ai consumatori, quali informazioni sull'impatto delle borse di plastica sull'ambiente, sulle misure necessarie alla riduzione del loro utilizzo, sulla sostenibilità ambientale delle buste biodegradabili e compostabili, nonché atte a consentire il riconoscimento delle borse di plastica conformi alla legge.
QUI il testo integrale del Decreto 91/2017
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