20 luglio 2017 07:30
La raccolta differenziata di imballaggi in plastica continua a crescere - e con essa le plastiche miste non riciclabili -, ma non gli impianti di termovalorizzazione, che devono affrontare anche l’emergenza rifiuti al Sud. E così le multiutility in alcuni casi non ritirano il plasmix che si sta accumulando presso i centri di selezione. Un problema che è assurto agli onori della cronaca a Torino, ma che interessa ormai altre parti del paese.
Con l’ampliamento della raccolta differenziata a livello nazionale non sono aumentati solo i volumi complessivi, si è ridotta anche la qualità media dei rifiuti plastici, quindi la frazione polimerica non riciclabile, destinata a incenerimento o discarica. Ma i termovalorizzatori lavorano già a pieno regime e nel breve periodo non è ipotizzabile un aumento di capacità.
L’anno scorso - secondo i dati Corepla - la raccolta differenziata gestita dal Consorzio ha toccato le 960.961 tonnellate, con un aumento del 6,9% rispetto al 2015, con un significativo incremento - superiore al 20% - nelle Regioni che in passato sono state il fanalino di coda a livello nazionale. Del totale raccolto, solo il 58% viene effettivamente riciclato, mentre il restante è destinato a termovalorizzazione (cementifici o inceneritori) e discarica.
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