9 giugno 2017 07:19
L’associazione ambientalista italiana Legambiente ha presentato ieri all’Onu, nell’ambito della Conferenza mondiale degli Oceani, un intervento dal titolo “Multi-stakeholders Governance for tackling marine litter in the Mediterranean Sea”. Nell’occasione, Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente, ha chiesto la messa al bando dei sacchetti monouso in plastica, a eccezione di quelli compostabili, in tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, seguendo l’esempio di Italia e, più recentemente, di Francia e Tunisia. Lo stesso divieto andrebbe esteso ai prodotti usa e getta facilmente sostituibili con materiali “più innovativi e meno impattanti".
La richiesta fa parte di un pacchetto di proposte che comprende la promozione di una maggiore cooperazione tra i Paesi, la diffusione della cultura sulla corretta gestione dei rifiuti, campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte a cittadini, amministrazioni locali e categorie produttive. Legambiente chiede inoltre di potenziare le politiche di prevenzione e la ricerca scientifica per raccogliere la sfida dell’economia circolare.
Secondo Legambiente, il mare Mediterraneo, una delle aree più ricche di biodiversità al mondo, è tra le sei zone di maggior accumulo di rifiuti galleggianti del Pianeta. L’82% dei rifiuti spiaggiati trovati sugli arenili monitorati è costituito da plastica e il 64% è usa e getta, mentre la cattiva gestione dei rifiuti urbani e la mancata prevenzione sono la causa del 54% dei rifiuti trovati sulle spiagge del nostro paese.
“Il Mar Mediterraneo è gravemente minacciato dal marine litter che registra concentrazioni tra le più elevate a livello globale - ha affermato Ciafani -. Per questo è urgente che tutti i Paesi mediterranei intervengano in maniera comune per ridurre il problema del marine litter, dalla prevenzione alla ricerca scientifica, adottando anche misure drastiche come la messa al bando dei prodotti più inquinanti come i sacchetti di plastica non biodegradabili e compostabili, come già fatto da Italia, Francia e Marocco”.
Altri Paesi - ricorda l'associazione - hanno introdotto forme di tassazione (Croazia, Malta, Israele e in alcune zone della Spagna, della Grecia e della Turchia), la Tunisia ha messo al bando le buste di plastica non biodegradabili nelle grandi catene di supermercati e Cipro metterà in atto la normativa europea a partire dal 2018.
I risultati dell’indagine sul marine litter nel Mediterraneo sono consultabili attraverso un mappa navigabile.
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