22 marzo 2017 08:51
Alla presenza del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti è stata posata ieri a Castel San Pietro Terme (BO) la prima pietra del nuovo impianto Bio-on per la produzione di bioplastiche Minerv Bio Cosmetics a base di PHA (poli-idrossi-alcanoati), con una capacità iniziale di mille tonnellate annue, espandibile a 2.000 t/a. Le prime produzioni di biopolimero saranno destinate a sostituire le micro perline (microbeads) contenute nei cosmetici, ritenute responsabili dell’inquinamento marino e già bandite in alcuni paesi.
L’impianto sorgerà su un’area industriale esistente - utilizzata in passato da Granarolo per produrre yogurth - su una superficie di 30.000 metri quadrati, di cui 3.700 coperti e 6.000 edificabili, con un investimento di 15 milioni di euro. I lavori saranno completati entro la fine dell’anno, mentre la produzione partirà nel 2018, dando lavoro a una quarantina di addetti. Nel sito saranno installati anche laboratori di ricerca dove Bio-on sperimenterà e svilupperà nuovi tipi di bioplastica PHAs utilizzando come materia prima scarti agricoli e agro industriali.
“Sulla chimica verde dobbiamo costruire una grande filiera produttiva italiana che potrà essere vincente per il futuro - ha dichiarato il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti presente alla cerimonia - . Bio-on conferma la forte vocazione di un territorio verso uno dei settori più importante del futuro, ovvero l'economia circolare. Sono molto orgoglioso di come l’Emilia Romagna sta interpretando la sfida ambientale globale, investendo in tecnologia green, buone pratiche, posti di lavoro”.
I nuovi gradi Minerv Bio Cosmetics sviluppati dalla società bolognese sono micropolveri altamente sferiche, con diametro che varia dai 5 ai 20 micron, a struttura porosa o cava al fine di garantire alto assorbimento di olio e sebo. Le polveri - sottolinea Bio-on - possiedono anche speciali qualità ottiche come l’effetto ‘soft focus’, che addolcisce la pelle riducendo l’effetto delle rughe, rendendo la pelle più luminosa e meno grassa.
Sotto il profilo ambientale, le micro particelle di bioplastica sono biodegradabili in acqua e non entrano quindi nella catena alimentare. Secondo l’azienda, il biopolimero, in fase di decomposizione, rappresenta un nutriente per alcuni microrganismi e vegetali presenti in natura. "Il nostro biopolimero dimostra una versatilità sorprendente - spiega l'ing. Paolo Saettone, responsabile del settore cosmetico di Bio-on - conprestazioni ai vertici della categoria, senza considerare l’ineguagliabile plus che lo contraddistingue ovvero la sua completa biodegradabilità e atossicità".
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