20 marzo 2017 10:16
Produzione in crescita dell’1,9% a 4,2 miliardi di euro ed esportazioni record pari a 2.970 milioni, in progressione dell’1,7%: sono questi i numeri 2016 dell’industria italiana costruttrice di macchine, impianti e stampi per la lavorazione di materie plastiche e gomma, secondo il consuntivo elaborato dal Centro Studi di Assocomaplast. Per quanto concerne la produzione nazionale, in assenza di dati ufficiali Assocomaplast stima che lo scorso anno il fatturato di settore sia tornato ai livelli pre-crisi, superando 4,2 miliardi di euro.
Mercato italiano di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma (milioni di euro) |
|||
|
2015 |
2016 |
var % 2016/2015 |
produzione |
4.150 |
4.230 |
+1,9 |
export |
2.920 |
2.970 |
+1,7 |
import |
755 |
850 |
+12,2 |
mercato interno |
1.985 |
2.110 |
+6,3 |
saldo commerciale |
2.165 |
2.120 |
-2,1 |
IMPORTAZIONI A DOPPIA CIFRA. In forte crescita anche le importazioni in Italia - segno inequivocabile di una ripresa del mercato interno - che l’anno scorso hanno toccato 850 milioni di euro, il 12% in più rispetto all’anno precedente, con punte per presse ad a iniezione (+37%, provenienti in larga misura da Germania, Austria e Giappone), estrusori (+39%, da Austria, Belgio e Germania) e macchine per soffiaggio (+118%, da Francia e Germania).
“Il confronto con il 2015 evidenzia in primo luogo un nuovo record storico per le esportazioni - dichiara soddisfatto Alessandro Grassi (nella foto), presidente di Assocomaplast -. Infatti, mettendo a segno un incremento dell’1,7%, sfiorano il valore di tre miliardi di euro”. “Per quanto concerne le importazioni - aggiunge Grassi - anche in questo caso si tratta di un picco mai raggiunto prima, che conferma come il mercato interno stia riprendendo quota, dopo diversi, troppi anni di stagnazione”.
EXPORT IN DETTAGLIO. Scendendo in dettaglio sull’export italiano, che l’anno scorso ha superato il 70% della produzione, spiccano le vendite all’estero di macchine a iniezione (+18%), estrusori (+5%) e termoformatrici (+10%), solo per citare alcune tra le principali tipologie di impianti per la trasformazione primaria.
Cambia invece la geografia delle esportazioni, con una contrazione della quota destinata ai mercati europei, dovuta alla performance non brillante delle vendite ai Paesi extra UE (con la Russia che chiude a -18%), mentre la Germania - storicamente il primo partner commerciale dell’Italia -, conferma i valori 2015 (+2%). In crescita le vendite in Asia, con Iran e Arabia Saudita a sostenere il flusso verso il Medio Oriente e Cina, India (con un brillante +45%) e Corea del Sud a spingere quello verso il Far East. L’anno scorso sono aumentate anche le esportazioni verso il Nordamerica, grazie soprattutto all’incremento del 70% delle forniture ai trasformatori messicani, mentre il mercato statunitense non ha portato soddisfazioni ai costruttori italiani (-11%). In Sud America si segnala il crollo delle vendite in Brasile (-38%).
Nella “top ten” dei mercati di destinazione, si distinguono gli incrementi a due cifre messi a segno dalle vendite di tecnologia italiana in Messico (balzato dall’ottavo al terzo posto, +71%), Polonia (al quarto, +13%), Cina (al quinto, +12%) e Spagna (al sesto, +18%).
OUTLOOK 2017. Per quanto concerne l'anno in corso, l’ultima indagine congiunturale svolta da Assocomaplast tra i propri associati mostra un buon andamento del portafoglio ordini, con il 43% del campione che prevede un miglioramento nel semestre in corso, rispetto al luglio-dicembre 2016; una quota analoga di rispondenti ritiene che, in parallelo, migliorerà anche il fatturato. Le attese del settore per il 2017 sono pertanto piuttosto positive - rileva Assocomaplast -, anche in considerazione delle misure a sostegno degli investimenti in beni strumentali – superammortamento, iperammortamento, nuova Sabatini, detrazioni fiscali per attività di ricerca e sviluppo – messi in campo anche nell’ambito del Piano Nazionale Industria 4.0.
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