26 gennaio 2017 09:08
La stagnazione dell’attività manifatturiera nel nostro paese, la frenata delle esportazioni e la mancata ripresa dei consumi interni non potevano non avere ripercussioni sull’industria italiana del packaging.
E così è stato. Secondo i preconsuntivi diffusi dall’Istituto Italiano Imballaggio, la produzione nazionale, espressa in peso, è cresciuta l’anno scorso dell’1,5% rispetto al 2015, con esportazioni in progressione di un misero +1%.
CRESCE L'IMPORT. A condizionare le performance del comparto sono state anche le importazioni, cresciute del +9% nei primi dieci mesi dell’anno: “Ad influire su questa crescita abbiamo, da una parte, le politiche di mercato delle multinazionali che decidono le movimentazioni interne, basandosi su decisioni puramente commerciali, dall’altro - per certi settori - l’appetibilità di alcuni mercati di utilizzo italiani”, spiegano gli analisti dell’Istituto Italiano Imballaggio.
La sintesi, in termini di consumo apparente (produzione + import -export), vede una crescita della domanda interna pari a circa il 2,5%.
PREZZI IN CALO. Se la produzione ristagna, i prezzi delle materie prime si sono mossi, tendenzialmente al ribasso, con differenze tra materiale e materiale: in calo i polimeri per la produzione degli imballaggi in plastica sia per quanto riguarda la materia prima vergine (-8% in media) che il rigenerato (-5%), in base alle quotazioni della Camera di Commercio di Milano.
Scesi anche i prezzi di alcune materie prime per imballaggi cellulosici, dove il cartone ondulato ha registrato un -4%, sostanzialmente stabili fogli e cartoncini, a fronte di aumenti medi dell’1,1% delle materie prime per la produzione di sacchi ad uso industriale.
NON PER I METALLI. Diverso l’andamento delle quotazioni relative ai metalli per imballaggio: l’acciaio ha messo a segno un aumento a due cifre (+18%) guidato soprattutto dalla crescita del prezzo del lamierino per fusti, con significanti rincari anche di materiali da riciclo. Per quanto riguarda l’alluminio, la crescita media nel corso dell’anno si è attestata al 5%.
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