24 gennaio 2017 16:32
La Commissione Ambiente del Parlamento europeo ha approvato il rapporto Bonafé sull’Economia circolare, che introduce un incremento degli obiettivi di riciclo dei rifiuti rispetto a quanto inizialmente proposto dalla Commissione europea.
Secondo il documento, che deve ancora passare al vaglio dell'Europarlamento (la plenaria è prevista a marzo), dal 2030 i target di riciclo saliranno al 70% per i rifiuti solidi urbani (contro il 65% proposto dalla Commissione), con una tappa intermedia del 60% entro il 2025, mentre per i rifiuti da imballaggio le soglie sono sate elevate al 70% nel 2025 e all’80% nel 2030 (75% secondo Bruxelles); inoltre, i paesi membri dovranno raccogliere in modo differenziato anche l’umido tra i rifiuti domestici. Sempre dal 2030 nelle discariche non potranno più essere conferiti i rifiuti urbani in misura superiore al 5%.
“Abbiamo approvato un fondamentale pacchetto legislativo che modifica ben quattro direttive UE - afferma l’ueordeputata Simona Bonafé, relatrice in Commissione -. Uno dei provvedimenti più corposi su cui il Parlamento Europeo é chiamato a esprimersi dall’inizio di questa legislatura”.
“Ci sono quattro novità importanti - spiega la stessa Bonafé -: la prima riguarda l’innalzamento generale delle percentuali di riciclaggio dei rifiuti; la seconda introduce l’obbligo per tutti gli stati membri della raccolta degli scarti da cucina nel corso della raccolta differenziata; inoltre viene sancito l’obbligo di chiusura delle discariche per i rifiuti urbani entro il 2030. E infine, viene introdotta una norma che combatte in modo incisivo lo spreco alimentare, con facilitazioni per il cibo da donare.”
“Finalmente- conclude l’eurodeputata Dem - la UE marcia verso un uso delle risorse a nostra disposizione più intelligente e sostenibile. Non possiamo più costruire il nostro futuro su un modello ‘usa e getta’, ma prepararci ad una transizione che, considerando l’intero ciclo del prodotto, genera non solo nuove risorse produttive, ma opportunità di lavoro, innovazione e protezione per le persone e per l’ambiente”.
Il raggiungimento di questi obiettivi, secondo il rapporto varato dalla Commissione Ambiente, potrebbe portare alla creazione di 580 mila posti di lavoro entro il 2030, con benefici per le aziende stimati in 72 miliardi di euro in virtù di un un uso più efficiente delle risorse e quindi ad una riduzione delle importazioni di materie prime.
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Amut ha avviato in Australia il suo terzo impianto di riciclo in due anni mezzo, con piena soddisfazione del cliente. Dopo il PET è la volta delle poliolefine.