24 gennaio 2017 07:59
Ai produttori di polistirene espanso sinterizzato (EPS) proprio non andata giù la decisione presa da Ikea - come riportato nell’ultimo Sustainability Report - di eliminare dai propri imballi l’EPS, ad esclusione di quelli utilizzati per proteggere gli elettrodomestici dagli urti. Una quantità pari a 8.000 tonnellate annue, che - recita il report del gruppo svedese - potrebbe riempire metà del grattacielo forse più famoso degli Stati Uniti, l’Empire State Building.
Pur riconoscendone le qualità in termini di leggerezza ed economicità, l’origine fossile e la difficoltà di riciclare il polistirene espanso in molte parti del globo sono alla base della decisione di escluderlo dalla catena logistica. I sostituti sarebbero a base cellulosica ed espansi biobased, ottenuti da micelio di funghi coltivati su rifiuti.
Due associazioni dei produttori di polistirene espanso, l’europea Eumeps e la statunitense EPS Industry Alliance, hanno contestato la decisione in quanto non suffragata da evidenze scientifiche sulla maggiore sostenibilità delle soluzioni alternative. Non solo: Ikea non avrebbe fornito nessuna indicazione su altri benefici, facendo semplicemente affidamento sulla percezione pubblica che la carta è in ogni caso una scelta ambientale migliore della plastica.
Decisione fondata su una scelta emotiva, quindi, che si basa, secondo Eumeps ed EPS Industry Alliance: “su idee sbagliate di come sono fatti i manufatti in plastica, su come funzionano le discariche, sull’incidenza dei rifiuti plastici e sui relativi impatti ambientali”, sottolineando che: “per produrre carta si consumano in genere più risorse, l’impronta al carbonio è più elevata e la produzione di rifiuti è superiore rispetto alle soluzioni in plastica, anche considerando i processi di riciclo”.
Per quanto concerne invece l’utilizzo delle alternative in biopolimero, i produttori di polistirene espanso rilevano come altre aziende che si sono affidate alla soluzione adottata da Ikea non avrebbero avuto successo nel sostituire l’EPS. Per finire, le associazioni che difendono l'EPS accusano Ikea di aver rifiutato qualsiasi confronto, sulla base di analisi ambientali, declinando ogni invito a comunicare e mostrando un disprezzo verso le informazioni messe a disposizione.
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