25 ottobre 2016 07:40
Sono 47 le categorie presenti nella prima bozza di elenco di beni strumentali che potranno godere dell’iper ammortamento del 250% previsto dal Piano nazionale industria 4.0 inserito nella Legge di Bilancio. Ed una seconda lista indica i software ed altri beni immateriali che, all’interno dello stesso piano, potranno accedere al superammortamento del 140%. Elenchi articolati, ma non ancora definitivi, almeno fino a quando la legge di Bilancio non sarà passata al vaglio delle Camere.
Macchine e software sono raggruppati in quattro macroaree: beni strumentali con funzionamento controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti; sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità; dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0; infine, beni immateriali quali software, sistemi gestionali e per la system integration, comprese piattaforme e applicazioni.
MACCHINARI PER LA PLASTICA. Nell’elenco stilato dagli esperti del Governo troviamo alcune categorie riconducili alla plasturgia, quali macchine per la realizzazione di prodotti mediante la trasformazione dei materiali e - in modo inequivocabile - macchine per la deformazione plastica dei materiali, oltre a macchine utensili per l’assemblaggio, la giunzione e la saldatura, nonché per il confezionamento e l’imballaggio. Quindi, dovrebbero rientrare tutte le macchine di trasformazione primaria quali presse per stampaggio ad iniezione, linee di estrusione, termoformatura, soffiaggio ecc.. Ma anche - se soddisfano i requisiti descritti sotto - anche granulatori e trituratori, rientranti nella categoria “macchine utensili di de-produzione e re-manufacturing per recuperare materiali e funzioni da scarti industriali e prodotti di ritorno a fine vita”, per le quali vengono indicate a titolo semplificativo "macchine per il disassemblaggio, la separazione, la frantumazione, il recupero chimico”.
AUTOMAZIONE ED AUSILIARIE. Si potranno ammortizzare al 250% anche robot - compresi quelli collaborativi e sistemi multirobot - macchine utensili e sistemi per la modifica delle caratteristiche superficiali dei prodotti e/o la funzionalizzazione delle superfici, sistemi per la manifattura additiva (stampa 3D), limitatamente all’utilizzo in ambito industriale. Ma ci sono anche macchine, strumenti e dispositivi per il carico/scarico, pesatura e/o il sorting automatico dei pezzi; dispositivi di sollevamento e manipolazione automatizzati, AGV e sistemi di convogliamento e movimentazione flessibili, e/o dotati di riconoscimento pezzi (ad esempio RFID, visori e sistemi di visione). Rientrano nel piano Industria 4.0 anche magazzini automatizzati interconnessi ai sistemi gestionali di fabbrica.
REQUISITI. Per poter accedere ai benefici del Piano Industria 4.0 è però necessario che i beni strumentali soddisfino alcuni requisiti funzionali, quali:
- controllo per mezzo di CNC (Computer Numerical Control) e/o PLC (Programmable Logic Controller);
- interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e programmi;
- integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine del ciclo produttivo;
- interfaccia uomo macchina semplici e intuitive;
- rispondenza ai più recenti standard in termini di sicurezza.
E non è finita qui. Bisogna infatti soddisfare almeno due tra le tra le seguenti caratteristiche:
- sistemi di tele manutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto;
- monitoraggio in continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori e adattività alle derive di processo;
- caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo (sistema cyberfisico).
ANCHE IL SOFTWARE. Dovrebbero essere ammessi all’ammortamento maggiorato - ma al 140% e non al 250% - anche i software e le piattaforme di system integration, purché connessi a investimenti in beni materiali Industria 4.0. L’elenco è molto vasto e comprende, a titolo indicativo, programmi di progettazione e ri-progettazione, soluzioni software di supporto alle decisioni in grado di interpretare dati analizzati dal campo e visualizzare agli operatori in linea specifiche azioni per migliorare la qualità del prodotto e l’efficienza del sistema di produzione, come pure sistemi informativi per la gestione e il coordinamento della produzione, che devono però possedere elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio, come la logistica di fabbrica e la manutenzione: esempi sono i sistemi di comunicazione intra-fabbrica, bus di campo/fieldbus, sistemi SCADA, MES e CMMS, soluzioni innovative con caratteristiche riconducibili ai paradigmi dell’IoT e/o del cloud computing.
La gamma si estende anche a sistemi per l’analisi dei dati, monitoraggio e controllo delle condizioni di lavoro delle macchine, strumenti di realtà virtuale e di reverse modelling ed engineering, intelligenza artificiale e machine learning, software e sistemi per l’utilizzo lungo le linee produttive di robot, robot collaborativi e macchine.
FUNZIONA COSÌ. L’iperammortamento funziona come il supermamortamento al 140% in vigore quest’anno per alcuni beni strumentali, in questo caso definiti da specifici codici Ateco. Non occorrono autorizzazioni preventive: se il bene può accedere all’incentivo, perchè soddisfa i requisiti, è sufficiente calcolare le relative quote di ammortamento e metterle in bilancio. Gli estensori del Piano Industria 4,0 hanno anche calcolato il risparmio potenziale per le aziende, che nel caso dell’iperammortamento può arrivare ad un terzo del valore del bene. Infatti, ipotizzando un investimento di un milione di euro, con il superammortamento del 140% il risparmio fiscale per l’azienda in cinque anni è pari a 96mila euro, mentre con l’iperammortamento al 250% sale a 360.000 euro, con un incremento del 275%.
TERMINI. Una volta approvata la Legge di Bilancio, la misura entrerà in vigore il 1 gennaio e scadrà il 31 dicembre 2017, con possibilità di ricevere il bene entro fine giugno 2018, purché l’ordine, insieme ad un anticipo di almeno il 20% sul costo di acquisto, sia inoltrato entro i termini.
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