14 settembre 2016 09:00
Si è concluso con successo il progetto di ricerca europeo Innorex volto a mettere a punto nuovi metodi per la polimerizzazione di acido polilattico (PLA) attraverso un processo di estrusione reattiva in continuo, senza l’uso di catalizzatori metallici, sfruttando fonti di energia alternativa come gli ultrasuoni, il laser o le microonde.
PLA MODIFICATO. Il team di ricerca, guidato dal Fraunhofer Institute for Chemical Technology di Pfinztal, in Germania, è riuscito a produrre acido polilattico da lattide utilizzando l’estrusore come reattore di polimerizzazione, ottenendo biopolimeri variamente additivati e caricati, più flessibili e con resistenza all’impatto pressoché raddoppiata rispetto al PLA standard.
Secondo i ricercatori, l’acido polilattico così modificato, ma comunque biobased e biodegradabile, potrebbe sostituire il polipropilene nella produzione di imballaggi rigidi stampati ad iniezione o termoformati.
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