6 maggio 2016 07:25
Lo scenario del recupero di rifiuti plastici nel nostro paese è stato al centro del convegno “Il riciclo della plastica made in Italy” organizzato ieri a Roma da Legambiente e Corepla. Occasione per fornire i primi numeri sull’andamento 2015 e mettere in luce alcune best practices, che pongono il nostro paese ai primi posti in Europa nel riciclo meccanico dei rifiuti da imballaggio.
I NUMERI. Nel suo intervento, il presidente di Corepla Giorgio Quagliuolo ha annunciato che l’anno scorso sono state raccolte in Italia circa 900.000 tonnellate di imballaggi in plastica, ovvero 15,1 Kg per abitante all’anno (erano 13,9 nel 2014), un risultato ottenuto grazie alla crescita del servizio al Sud, in aree in precedenza non servite, e all’aumento registrato in regioni “consolidate” come il Veneto, passato da 21 a 23 kg circa procapite. Nello stesso periodo è cresciuto anche il riciclo: 540.000 le tonnellate di rifiuti di imballaggio in plastica riciclate nel 2015, mentre solo lo 0,8% del materiale raccolto è stato avviato a discarica dove, grazie al recupero della materia, si è evitato di immettere 29 milioni di metri cubi di rifiuti. Grazie al riciclo, nel 2015 sono stati risparmiati oltre 9.500 GWh di energia.
UN MILIONE NEL 2017. “Contiamo di raggiungere il milione di tonnellate raccolte nel 2017 - ha dichiarato Quagliuolo -. E, se guardiamo il dato del Sud, + 14% nel 2015, possiamo veramente essere orgogliosi di questi numeri. E orgogliosi di un sistema che ha scelto, tra i primi in Europa, di estendere la raccolta e il riciclo a tutti gli imballaggi in plastica”.
Forse pensando alle richieste di riconoscimento dei sistemi autonomi, il presidente di Corepla ha sottolineato il ruolo dei consorzi di filiera: “Operando in una logica no profit, Corepla non si è fermata al riciclo degli imballaggi di maggior valore, come le bottiglie in PET, ma negli anni ha lavorato anche su altre tipologie di imballaggi. Imballaggi che sul piano strettamente economico, molti Paesi europei non riciclano, avviandoli a recupero energetico o discarica”. “Tale scelta - ha aggiunto - ci ha permesso di sperimentare la selezione di nuove tipologie di imballaggi arrivando a creare una importante filiera del riciclo ad elevato tasso di automazione, che crea nuovi posti di lavoro, divenuta oggi eccellenza a livello europeo”.
Quagliuolo ha quindi ricordato un altro aspetto che concorre alla creazione di un’economia circolare all’interno dell’Unione Europea: "Corepla ha scelto di fornire il suo materiale selezionato solo ad aziende riciclatrici in territorio europeo, sottoposte ad audit (che verifica la loro reale capacità di riciclo) e certificazione europea Eucertplast”.
AMBIENTE E BUONE PRATICHE. Nel suo intervento, Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente ha spostato l’attenzione sul tema ambientale: “Dopo lunghe stagioni caratterizzate dalle emergenze rifiuti nel nostro Paese si sono consolidate numerose esperienze di gestione virtuosa e di imprese attive nel settore del riciclo della plastica, fondate su efficienza e innovazione tecnologica. Nonostante la diminuzione dei prezzi del materiale vergine, l’industria del riciclo ha comunque aumentato i suoi numeri. Grazie al forte impulso delle ultime novità normative sugli acquisti verdi previsti dal Collegato ambientale e dal nuovo Codice degli appalti, l’Italia può oggi contribuire alla discussione europea sulla definizione del pacchetto dell’economia circolare con un protagonismo impensabile fino a pochi anni fa”.
Il convegno si è quindi spostato verso due best practices nella selezione e riciclo di rifiuti plastici, illustrate dai protagonisti: la bergamasca Montello al Nord, il gruppo SRI-Erreplast in Campania (qui un approfondimento).
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