2 maggio 2016 14:41
Il programma di sviluppo sostenibile dell’industria europea del PVC, VinylPlus, ha oltrepassato la soglia del mezzo milione di tonnellate di PVC riciclate in Europa, raggiungendo l’anno scorso 514.913 ton, contro le 481.018 tonnellate dell’anno precedente.
Il 45 percento dei prodotti riciclati sono profili finestra e prodotti correlati, mentre i maggiori volumi – 508.154 tonnellate – sono stati certificati da Recovinyl, il sistema di raccolta e riciclo dei rifiuti in PVC che impegna 177 società europee.
VinylPlus muove così un altro passo avanti verso l’obiettivo di riciclare 800.000 tonnellate all’anno entro il 2020.
VIA IL PIOMBO DAL PVC VERGINE. L’annuncio è stato il 28 aprile scorso a Vienna in occasione del 4° Vinyl Sustainability Forum dedicato al tema ‘Smart Vinyl for our Cities’, alla presenza di oltre 130 stakeholder provenienti dal mondo accademico, enti governativi, Nazioni Unite, Commissione Europea, progettisti, designer, architetti e da tutti i settori dell’industria del PVC.
Presentando i risultati, il Direttore Generale di VinylPlus Brigitte Dero ha anche sottolineato come la completa sostituzione degli stabilizzanti al piombo nel PVC vergine, a partire da quest’anno, rappresenti un risultato storico. “Questo importante risultato ottenuto dall’Associazione Europea dei Produttori di Stabilizzanti (ESPA) conclude un percorso impegnativo che ha visto una stretta collaborazione lungo l’intera filiera per risolvere vincoli tecnici.”
Nel corso del Forum, VinylPlus ha ribadito il suo impegno ad affrontare la questione dei ‘legacy additives’ nel PVC riciclato in collaborazione con le autorità competenti e ha chiesto alla Commissione Europea di proporre soluzioni realistiche per il proseguimento e lo sviluppo del riciclo di PVC, tenendo conto dei suoi benefici in termini di efficienza delle risorse.
VinylPlus sta anche intensificando il dialogo con le istituzioni per un impegno concreto che aiuti a trovare soluzioni per le preoccupazioni di riciclatori e trasformatori riguardo alle incertezze nell’attuazione dei regolamenti comunitari, come REACH2, CLP3 e rifiuti pericolosi.
COP21. Illustrando gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (2015-2030) e i principali risultati del Vertice di Parigi sul Clima (COP21), Stephan Sicars, Direttore del Dipartimento Ambiente dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (UNIDO), ha affermato: “Lo spostamento dell’attenzione verso la progettazione di prodotti e processi sostenibili offre alle materie plastiche e all’industria del PVC molte opportunità di capitalizzare sull’innovazione cosi come sulla domanda dei consumatori per migliori prestazioni ambientali e minore impronta ambientale dei prodotti". Secondo alcune stime, questi trend consentirebbero tremila miliardi di dollari di potenziali risparmi di risorse entro il 2030 tra cui mille miliardi di dollari nel mercato “green” emergente a livello globale.
“Una economia circolare - ha aggiunto Sicars- si rivitalizza e rigenera attraverso la progettazione. La filiera produttiva del PVC sta facendo progressi a livello globale nel ridurre il suo impatto ambientale in aree quali la produzione di cloro-alcali, l’uso di energia e di mercurio e la produzione di CVM. Ci sono inoltre eccellenti sviluppi in diverse regioni e specialmente in Europa.”
ECONOMIA CIRCOLARE. Presente al Forum anche Christos Fragakis, Vicecapo Unità del DG Ricerca & Innovazione della Commissione Europea, che ha parlato della nuova politica UE su R&I per promuovere soluzioni per affrontare le complesse sfide collegate alle città e sostenere la transizione delle città verso la sostenibilità, rafforzandone la capacità di adattamento ai cambiamenti. Fragakis ha inoltre aggiornato i delegati sul nuovo Pacchetto sull’Economia Circolare (approvato nel dicembre 2015), sulla prossima Strategia sulle materie plastiche e sul potenziale contributo di Horizon 2020 nel sostegno all’innovazione in tutte le sue forme.
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