14 aprile 2016 10:46
In attesa dell’avvio di impianti produttivi su scala commerciale, la società bolognese Bio-on prosegue nelle attività di ricerca e sviluppo applicativo delle bioplastiche a base di poliidrossialcanoati (PHA). L’ultima riguarda l’extrusion-coating di confezioni in cartone per alimenti e bevande, portata avanti in collaborazione con la finlandese Tampere University of Technology.
RICERCA ITALO-FINLANDESE. Grazie ad un progetto congiunto nato nel 2015 - fa sapere l’azienda - sono stati realizzati per la prima volta contenitori tipo tetrapak unendo carta e bioplastica biodegradabile, in particolare il grado speciale EC (Extrusion Coating) del biopolimero Minerv PHA sviluppato da Bio-on, utilizzato in sostituzione del polietilene.
"Siamo estremamente felici di presentare questo importante prodotto nato dalla collaborazione con il Prof. Jurkka Kuusipalo della Tampere University of Technology Finlandia, che ha realizzato il più alto numero di sviluppi tecnologici nella storia del packaging alimentare del settore food&beverage - nota Marco Astorri, Presidente di Bio-on -. Insieme dimostriamo che è possibile sviluppare nuove funzionalità nell’uso dei bio polimeri PHAs in decine di articoli”.
“È una grande sfida scientifica poter creare nuovi prodotti con un materiale ecosostenibile di origine completamente naturale - aggiunge il Prof. Kuusipalo - . Da oltre 20 anni analizzo e sperimento tutti i materiali plastici uniti a carta e cartoncino. Il grande interesse che sta vivendo il settore del packaging, ci impone nuovi traguardi per un ‘domani' totalmente ecosostenibile". "Il PHAs realizzato da Bio-on è molto versatile e ci permettere di raggiungere prestazioni mai viste prima d'ora - continua il ricercatore finlandese -. Poterlo fare con prodotti completamente naturali ci porrà all'avanguardia della ricerca e sviluppo nei prossimi decenni".
EXTRUSION COATING. Il progetto di ricerca e sviluppo industriale Minerv PHA EC (extrusion coating) consente di ottenere un poliaccoppiato mediante extrusion coating, ovvero estrusione di PHA direttamente sul substrato di carta o cartone, con successivo raffreddamento e consolidamento del film plastico mediante passaggio su rulli raffreddati.
Quotata dal 2014 all’AIM Italia, Bio-On ha chiuso l’esercizio 2015 con ricavi consolidati pari a 8,4 milioni di euro, in forte crescita rispetto ai 2,7 milioni dell’anno precedente. Intellectual Property Company (IPC) italiana, la società ha messo a punto un processo proprietario per la produzione di poliidrossialcanoati (PHAs) da fonti di scarto di lavorazioni agricole, tra cui melassi e sughi di scarto di canna da zucchero e di barbabietola da zucchero.
Bio-On produce PHA in un impianto pilota. Alla fine dell’anno scorso ha siglato un accordo di licenza con S.E.C.I., holding del Gruppo Industriale Maccaferri, interessato a realizzare in Italia un impianto destinato alla produzione di PHA da glicerolo, un sottoprodotto della produzione di biodiesel.
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