Votata risoluzione che sprona all’utilizzo più efficiente delle risorse naturali.
10 luglio 2015 05:30
Con 394 voti a favore, 197 contrari e 82 astensioni è stata approvata giovedì scorso dal Parlamento europeo la risoluzione sull’efficienza delle risorse e la transizione verso un’economia circolare.
Nel documento si chiede alla Commissione di fissare entro la fine di quest’anno obiettivi vincolanti per aumentare l’efficienza delle risorse del 30% entro il 2030, rispetto al 2014, con l’obiettivo di aumentare il PIL di quasi l’1% e creare 2 milioni di nuovi posti di lavoro sostenibili. Si va dall’ecodesign all’obiettivo “zero rifiuti in discarica”, dalla sostenibilità degli edifici allo sviluppo dei mercati per le materie prime secondarie (leggi articolo).
“Si tratta di un cambio di paradigma, un cambiamento sistemico che ci troviamo di fronte, così come un enorme, nascosta, opportunità economica - ha commentato la deputata Sirpa Pietikäinen (EPP, FI), relatrice della proposta -. Ed è possibile compierlo solo aiutando a emergere un nuovo ecosistema di business”.
La risoluzione è la risposta degli eurodeputati alle comunicazioni della Commissione sul pacchetto “economia circolare”, presentata il 3 luglio 2014 insieme a una proposta legislativa sui rifiuti, ritirata un paio di mesi più tardi.
I deputati sostengono che nuovi obiettivi vincolanti in materia di riduzione dei rifiuti consentirebbero di creare 180.000 posti di lavoro. Invitano quindi Bruxelles a presentare una nuova proposta entro il 2015, che proponga obiettivi vincolanti di riduzione dei rifiuti e la riduzione graduale di tutti i tipi di smaltimento in discarica.
E sono obiettivi ambiziosi: riciclaggio e preparazione per il riutilizzo estesi ad almeno il 70% dei rifiuti solidi urbani e all’80% dei rifiuti di imballaggio riciclati, sulla base di un efficace metodo di rendicontazione che impedisca di indicare rifiuti smaltiti (mediante collocamento in discarica o incenerimento) come rifiuti riciclati.
Inoltre, si invita la Commissione ad imporre una rigorosa limitazione degli inceneritori, con o senza recupero di energia, ai rifiuti non riciclabili e non biodegradabili, entro il 2020, nonché la riduzione vincolante e graduale di tutti i tipi di smaltimento in discarica, coerentemente con gli obblighi di riciclaggio, in tre fasi (2020, 2025 e 2030), fino a raggiungere un divieto completo per le discariche, fatta eccezione per determinati rifiuti pericolosi e rifiuti residui per i quali la discarica rappresenta il metodo di smaltimento più ecologico.
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