Entro fine anno le importazioni di poliolefine saranno tassate al 4,8%, per salire al 6,5% nel 2013.
11 settembre 2012 13:06
Il Governo turco ha annunciato il 6 settembre scorso che i dazi sull'importazione di polietilene e polipropilene passeranno entro fine anno dall'attuale 3% al 4,8%, per salire ulteriormente al 6,5% entro il 2013. Una decisione che non ha incontrato il favore delle imprese trasformatrici turche, che subiranno un repentino incremento dei costi delle materie prime in un periodo già caratterizzato da una forte dinamica dei prezzi.
Oggi l'industria trasformatrice turca importa quasi il 90% delle materie prime. Si può quindi immaginare il riflesso economico sulle oltre seimila imprese di un settore, quello della lavorazione di materie plastiche, che si colloca al terzo posto in Europa alle spalle di Germania e Italia. Secondo i dati dell'ufficio ICE di Instanbul, l'anno scorso la Turchia ha esportato prodotti in plastica per un valore di circa 10 miliardi di dollari, con destinazione 150 paesi. Nello stesso periodo le importazioni di polietilene sono state pari a 1,3 miliardi di dollari e quelle di poliproliene a 1,8 miliardi di dollari.
Pagev, l’associazione degli industriali delle materie plastiche, ritiene il provvedimento privo di senso e dannoso per l'industria. Nel 2011 il settore ha registrato una crescita dell’11 per cento e quest'anno potrebbe addirittura mettere a segno un incremento del 15%.Tassi di crescita che non hanno eguali nel vecchio continente.
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Amut ha avviato in Australia il suo terzo impianto di riciclo in due anni mezzo, con piena soddisfazione del cliente. Dopo il PET è la volta delle poliolefine.